Beatrice

Attimi di Arte

Felice Varini e l’istante perfetto

Felice Varini è un’artista nato nel 1952 in Svizzera ma parigino d’adozione, inventore di un modo diverso di realizzare e percepire l’arte.

Felice-Varini-anamorphose-26

Le sue opere utilizzano come tela lo spazio urbano e architettonico. E’ un artista geometrico anamorfico. Sembra una parola complicata ma in realtà l’anamorfosi non è altro che un’immagine fortemente distorta che acquista la sua “vera forma” solo guardandola da un determinato punto, solo quando ci disponiamo in una particolare posizione. Ciò che fa la differenza quando ci troviamo  a contatto con un’opera di Varini è il punto di vista. L’artista trasforma lo spazio che diventa una tela piatta a due dimensioni su cui dipinge forme geometriche che all’improvviso prendono vita.

Praticamente i lavori di Varini sono un anti Monna Lisa. C’è solo un punto preciso, un punto soltanto in cui l’occhio coglie l’immagine, in cui tutti i pezzi si rimettono insieme e la visione si fa destino. Felice Varini lo definisce il “punto di partenza potenziale”, un punto di certezza e insieme di liberazione.

Felice-Varini-Lac-Lugano-foto-Eugenio-Castiglioni-Studio-CCRZ-3-480x320

Questa seconda opera che vi mostro si trova all’interno dell’autosilo LAC di Lugano. Se devo posteggiare la macchina, cento per centro la posteggio lì e non posso fare a meno di ritrovarmi affascinata, ogni volta, cercando il punto perfetto.
Con lui è l’architettura stessa a farsi pittura; architettura e arte convivono dialetticamente e in modo perpetuo.
Ci troviamo in uno stato di disequilibrio costante che alimenta percezioni sempre nuove, distesi nel bianco dell’ambiente che avvolge, orienta e disorienta; fino a quando non ritorniamo lì, nel punto esatto.

Felice-Varini-Lac-Lugano-foto-Eugenio-Castiglioni-Studio-CCRZ-4

Secondo Varini però la parte più interessante delle sue creazioni site specific non è trovare il punto perfetto ma attraversare l’opera e relazionarsi con essa anche al di fuori del punto di osservazione privilegiato, scegliendo come e cosa vedere.

Felice-Varini-Lac-Lugano-foto-Eugenio-Castiglioni-Studio-CCRZ-5

Per me la poesia si trova nell’istante in cui tutti i pezzi quasi magicamente si incastrano e la figura ci appare davanti, in tutta la sua bellezza. Una bellezza moltiplicata dal fatto che l’abbiamo dovuta ricercare, che ci siamo dovuti sforzare un po’ prima di arrivare al punto perfetto. La sensazione meravigliosa di quell’accostarsi di figure geometriche che si compongono e senza più dilemmi sapere dove e come guardare.

Beatrice Carducci

Un commento su “Felice Varini e l’istante perfetto

  1. Pingback: aggiornamento con il blog di beatrice | +L'Usignolo+Veritatem invenire cum gaudio+

Lascia un commento